Spesso i miei pazienti che hanno problemi ad una spalla si trovano spiazzati quando lavoro, mobilizzo e propongo esercizi che coinvolgono zone anatomiche che stanno intorno alla “spalla” propriamente detta ossia, nell’immaginario comune l’articolazione tra la glena e l’omero.
Ma l’articolazione gleno omerale è soltanto una delle ben 4 articolazioni che devono essere a posto dal punto di vista articolare e muscolare perchè la spalla funzioni in maniera corretta!
Oltre alla già citata articolazione gleno-omerale, la più importante forse è la scapolo-toracica, ossia quella che riguarda i movimenti della scapola rispetto alla parete costale che di trova al di sotto. La scapola infatti è in grado di compiere molti movimenti in tutti i piani dello spazio per potere direzionare la glena (la parte di scapola che si articola con l’omero) nella corretta posizione per un determinato movimento. L’esempio più banale riguarda un movimento per cui dobbiamo usare l’arto superiore sopra la nostra testa: se la scapola non effettuasse una rotazione esterna, semplicemente non potremmo alzare il braccio sopra la testa, perchè l’omero si bloccherebbe contro il margine inferiore dell’acromion, il processo della scapola che sta sopra la glena.
Altre due articolazioni riguardano i movimenti della clavicola, la cui riduzione di mobilità affligge anche qui i movimenti sopra la testa, quando il braccio viene elevato più di 90° infatti, la clavicola deve poter ruotare posteriomente, tornando in posizione neutra quando il braccio scende, se ciò non avviene abbiamo dei problemi nell’articolazione sterno-clavicolare o acromion-clavicolare, all’altra estremità.
Non dimentichiamo inotre che per la corretta funzionalità della scapola sono importanti l’articolazione del gomito e del polso, che possono condizionare la spalla in movimenti in cui la catena cinetica dell’arto superiore è chiusa, ossia la mano è appoggiata a qualcosa (es. Una parete), e anche la colonna cervicale è di fondamentale importanza biomeccanica per la spalla. Le radici nervose che innervano l’arto superiore e la spalla escono infatti dai forami di coniugazione delle vertebre cervicai, principalmente da c4 a c7, ma anche i rimanenti livelli fanno la loro parte.
Per motivi vascolari e di irrorazione sanguigna è importante infine revisionare anche la fascia pettorale e il muscolo piccolo pettorale e la regione intrascalenica, sempre nella parte laterale del collo.